Amélie Nothomb: Libertà, uguaglianza, invidia
Quale sia in Europa, e in particolare in Francia, il sentimento prevalente verso la presidenza di Barack Obama è chiaro come la luce del sole: siamo invidiosi.
Siamo consapevoli che i risultati della politica economica di Obama non sono buoni – non ancora – e che ci sono ben poche probabilità che possano diventare straordinari in breve tempo. Anche qui da noi, i risultati delle politiche economiche dei nostri leader non sono buoni. Sappiamo queste cose. Nondimeno siamo invidiosi, perché gli americani sono troppo apertamente orgogliosi del loro presidente. Ciò che è peggio, percepiamo che gli americani provano una sorta di fede in Barack Obama. Desidereremmo provare lo stesso per i nostri presidenti e per i nostri leader.
Naturalmente, i nostri presidenti e leader sono addirittura più invidiosi di quanto possiamo esserlo noi. Sembra che tutti loro si stiano domandando perché non sono amati quanto Barack Obama. Alcuni di loro tentano di simulare una qualche somiglianza con Obama; altri suggeriscono che Obama è sopravvalutato. E così via... È uno spettacolo estremamente divertente.
L’invidia è una passione complessa. Ingenera sia l’amore che l’odio. Molti intellettuali francesi odiano Barack Obama perché avvertono che troppe persone lo adorano, e con troppo ardore. Ma, nel complesso, l’ottimismo e l’entusiasmo che la maggioranza dei francesi ha provato durante la campagna presidenziale, e al momento dell’elezione, non sono scemati.
In occasione del G-20, abbiamo potuto apprezzare lo spirito di collaborazione di Obama nei confronti dell’Europa. È stata quasi una sorpresa, poiché non eravamo più abituati a cose del genere dopo gli anni di isolazionismo sotto la presidenza di Gorge W. Bush. La posizione di Obama sull’Iran ha suscitato reazioni più che favorevoli in tutta Europa e soprattutto in Francia, e nulla sembra poter oscurare i cieli azzurri della love story del vecchio continente con il presidente Obama. La rabbia di Obama è ritratta qui come qualcosa di sacro. E quando lui ride, noi ridiamo.
D’altra parte, quando il nostro presidente, Nicolas Sarkozy, si arrabbia, noi ridiamo. Quando ride, noi ci chiediamo il perché. Sentiamo che Obama conferisce dignità al suo paese e alla sua gente. Anche a noi piacerebbe seriamente sentirci nobilitati.