Incipit di Metafisica dei tubi di Amélie Nothomb
(Voland edizioni 2002)

In principio era il nulla. E questo nulla non era né vuoto né vacuo: esso nominava solo se stesso. E Dio vide che questo era un bene. Per niente al mondo avrebbe creato alcunché. Il nulla non solo gli piaceva, ma addirittura lo appagava totalmente.

Dio aveva gli occhi perennemente aperti e fissi. Se anche fossero stati chiusi, nulla sarebbe comunque cambiato. Non c’era niente da vedere e Dio non guardava niente. Era pieno e denso come un uovo sodo, di cui possedeva anche la rotondità e l’immobilità.

Dio era soddisfazione assoluta. Non desiderava niente, non aspettava niente, non percepiva niente, non rifiutava niente e niente lo interessava. La vita era di una pienezza talmente intensa che non era vita. Dio non viveva: esisteva.

L’esistenza non aveva avuto per lui un inizio percettibile. Alcuni grandi libri esordiscono con frasi a tal punto poco chiassose che le dimentichiamo quasi immediatamente, rimanendo con l’impressione di essere impegnati in quella lettura dalla notte dei tempi. Allo stesso modo era impossibile rilevare il momento in cui Dio aveva iniziato a esistere. Era come se esistesse da sempre.

Dio non possedeva linguaggio e, di conseguenza, non possedeva pensiero. Egli era sazietà ed eternità. Il che dimostrava, incontestabilmente, che Dio era Dio. E questa evidenza non aveva minima importanza, poiché Dio se ne infischiava altamente di essere Dio.

 

Gli occhi degli esseri viventi possiedono la più straordinaria delle proprietà: lo sguardo. Nulla è più eccezionale dello sguardo. Quando parliamo delle orecchie delle creature non diciamo che hanno un "ascoltardo" oppure, delle loro narici, che hanno un "sentardo" o un "annusardo".

Cos’è lo sguardo? È qualcosa di inesprimibile. Nessuna parola esprime, neanche lontanamente, la sua strana essenza. Eppure lo sguardo esiste. Poche sono le realtà che hanno un tale livello di esistenza.

Che differenza c’è fra occhi che possiedono uno sguardo e occhi che ne sono sprovvisti? Questa differenza ha un nome: si chiama vita. La vita inizia laddove inizia lo sguardo.

Dio non aveva sguardo.

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